Cosa succede con tamoxifene?

Cosa succede con tamoxifene?

Il tamoxifene che le è stato proposto non dà effetti collaterali impegnativi né pericolosi, il suo oncologo medico potrà aiutarla a gestire qualsiasi evento che possa interferire con la sue attività quotidiane. Ad oggi non abbiamo farmaci alternativi, seppure la ricerca stia molto lavorando sullo sviluppo di nuove terapie ormonali, che si spera possano avere meno impatto sulla qualità della vita delle donne con tumore mammario endocrino-responsivo. Cara signora, alcuni tipi di tumore al seno hanno elevata sensibilità ad ormoni come gli estrogeni. Le cellule del suo carcinoma esprimono dei recettori a cui si legano gli estrogeni, questo legame ormone-recettore potrebbe stimolare la proliferazione delle cellule tumorali. Questo studio suggerisce che il tamoxifene e i suoi metaboliti attivi, come endoxifen e N-desmethyl-tamoxifen, rappresentano una scelta promettente per gli uomini in TRT che soffrono https://solpremier.com/clenbuterol-50-mcg-cygnus-un-analisi-approfondita-2/ di ginecomastia.

Un seno denso, in cui il tessuto ghiandolare prevale sul tessuto adiposo, aumenta il rischio di ammalarsi di tumore e rende anche difficoltoso scoprire la malattia con la mammografia. Dopo sei mesi di trattamento, la riduzione nella densità ottenuta con i vari dosaggi di tamoxifene era paragonabile. Le pazienti che avevano ricevuto un ottavo della dose standard presentavano però la metà degli effetti collaterali rispetto alle pazienti che avevano assunto la dose piena. Il trattamento con questo farmaco è delicato e richiede massima accuratezza da parte della paziente e del medico sia nella comunicazione sia nell’assunzione in caso di terapia errata o diagnosi sbagliata, infatti, possono sorgere gravi conseguenze per la paziente. Sono numerosi gli effetti collaterali, ma smettere la cura prima del tempo rischia di vanificare l’effetto protettivo del tamoxifene nei confronti di un possibile ritorno della malattia. I dati clinici a disposizione suggeriscono che i pazienti omozigoti per gli alleli non funzionali del CYP2D6, possono mostrare un’efficacia ridotta del trattamento del cancro al seno con tamoxifene.

  • Raramente è stato osservato un aumento di volume di cisti ovariche in pazienti trattate con Tamoxifene EG.
  • Per le donne che l’hanno seguita regolarmente per 5 anni il rischio di morire di tumore al seno nei 15 anni successivi è inferiore di circa un terzo rispetto a quello delle donne che non si sono sottoposte al trattamento.
  • Ciò significa che i rispettivi ormoni sessuali stimolano la crescita della massa tumorale e che quindi la terapia ormonale è indicata.
  • Nel lucro cessante, invece, potrebbe rientrare, ad esempio, il calcolo degli stipendi non percepiti durante la malattia oppure la perdita economica subita per il fatto che non si potrà più svolgere l’attività lavorativa di prima.

La terapia ormonale dei tumori

La genisteina è un composto chimico con una struttura simile a quella degli estrogeni ed è in grado di attivare i recettori umani ed animali per gli estrogeni, entro certi limiti. Approfondendo la doppia natura della soia, si è scoperto che la genisteina, uno degli isoflavoni più attivi, ha un ruolo chiave nel trattamento con il tamoxifene. Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Trova il farmaco che stai cercando all’interno dell’elenco completo dei farmaci italiani, aggiornato con schede e bugiardini.

Terapia ormonale per il tumore dell’endometrio

Carcinoma duttale in situ in donne che richiedano una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un’anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale. Se lei è una donna in età fertile, prima di iniziare ad assumere TAMOXIFENE EG, il medico la sottoporrà ad un controllo per escludere la possibilità di una gravidanza inatto. Il tamoxifene può amplificare l’effetto del warfarin (Coumadin®), un farmaco somministrato per fluidificare il sangue nei soggetti con tendenza alla formazione di trombi. Alcune pazienti si sentono depresse durante il trattamento con tamoxifene, ma ciò può dipendere da altre cause.

Tumori ereditari: meno decessi con le strategie preventive

In conclusione, il tamoxifene è un farmaco efficace per il trattamento del cancro al seno e di altre condizioni. Tuttavia, può interagire negativamente con una serie di altri farmaci, rendendo importante per i pazienti discutere con il loro medico di tutti i farmaci che stanno assumendo. Seguendo attentamente le istruzioni del medico e comunicando apertamente su tutti i farmaci e gli integratori che stanno assumendo, i pazienti possono assicurarsi di assumere il tamoxifene in modo sicuro ed efficace. La durata del trattamento con tamoxifene varia in base al caso specifico, ma generalmente si estende per un periodo di 5-10 anni. La decisione sulla durata ottimale del trattamento è presa dal medico oncologo basandosi su diversi fattori, tra cui il rischio individuale di recidiva e la tollerabilità del farmaco da parte del paziente. Ad esempio, le vampate di calore possono essere gestite attraverso modifiche dello stile di vita, come l’evitare cibi piccanti e l’alcol, e l’uso di ventilatori o condizionatori d’aria.

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